Industry 4.0: cosa devono fare le aziende italiane

Nel prossimo futuro in azienda serviranno ruoli che oggi non ci sono. Un gap è colmabile in due modi: assumendo, oppure riqualificando le risorse già esistenti in azienda

Pubblicato il 11 Mag 2018

industria-40

di Andrea Bacchetti, Massimo Zanardini
Laboratorio RISE, Università degli Studi di Brescia

La versione integrale di questo articolo è consultabile a questo indirizzo.

Diventare imprese 4.0 comporta numerosi cambiamenti di diversa natura e entità, da integrare in modo armonico.
Si parte dalle nuove tecnologie, che impattano sui processi, sui prodotti, ad esempio abilitando nuove funzionalità, e anche sulla loro modalità di proposizione sul mercato, con la nascita di nuovi modelli di business.
Sono tecnologie che devono essere integrate tra di loro e all’interno del sistema produttivo, dialogando e scambiando dati sia all’interno, sia all’esterno dell’azienda, e che richiedono competenze specifiche, non sempre presenti in azienda e ancora difficili da trovare sul mercato, il cui inserimento in organico impatta significativamente sull’organizzazione aziendale, costringendo le imprese a rivedere (almeno in parte) la propria struttura.

Assumere oppure riqualificare

Nel panorama della rivoluzione 4.0, è quindi fondamentale la generazione di nuove risorse con nuove competenze, sulla base del fatto che nel prossimo futuro serviranno ruoli che oggi non ci sono. Questo gap è colmabile in due modi: assumendo, oppure riqualificando le risorse già esistenti in azienda. Il processo prevede molte criticità in entrambe le direzioni, perché da un lato non è semplice trovare persone con le giuste competenze e dall’altro è tutt’altro che banale riconfigurare le skills di persone formate anni o addirittura decenni prima.

Non è dunque un caso che la seconda fase del Piano Nazionale Impresa 4.0 abbia previsto di:

  • Agevolare la formazione 4.0 delle risorse già in azienda, attraverso la misura del credito di imposta;
  • Ri-finanziare gli istituti tecnici-superiori, al fine di aumentare il numero e il livello di preparazione dei tecnici che saranno chiamati a gestire direttamente le varie tecnologie digitali abilitanti;
  • Creare dei competence center che, sul modello del Fraunhofer tedesco e dei Catapult Brittanici, possano centralizzare la creazione del sapere 4.0 e generare nel tempo figure di alto livello a cui affidare la gestione a tutto tondo della trasformazione 4.0 delle imprese;
  • Inserire tali competence center all’interno dei Digital Innovation Hub, cioè degli sportelli al servizio delle imprese che abbiano voglia di muoversi verso la configurazione 4.0, ricevendo un opportuno tutoraggio.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati