Previsioni

Realtà virtuale, non solo videogame: l’industria investe 120 miliardi di dollari

La spesa del comparto manifatturiero per tecnologie di realtà virtuale, applicate quindi all’industria 4.0, sarà da qui al 2023 tre volte superiore a quella dei singoli consumatori, che la utilizzano prevalentemente per l’entertainment

Pubblicato il 14 Gen 2020

Integrazione verticale,pro e contro nell'industria 4.0

Se fino a poco tempo fa si parlava della realtà virtuale come di un giochino per ragni ricchi, questa tecnologia sta sempre più diventando uno dei protagonisti dell’industria 4.0. tanto che il manifatturiero investirà in questo settore, per i prossimi tre anni, circa 121 miliardi di dollari, contro i 40 miliardi di dollari che verranno spesi dai singoli consumatori, principalmente per utilizzi legati all’entertainment. 

I dati emergono dall’ultimo report sul questa tecnologia pubblicato da Klecha & Co, secondo cui il mercato di massa è stato un importante palcoscenico attraverso cui presentare la nuova tecnologia ad un pubblico più vasto: ora i segmenti più importanti per sfruttare appieno la realtà virtuale e aumentata sono quelli corporate e commerciale.

“Attualmente, la realtà digitale si sta sviluppando rapidamente e, dato il suo ampio utilizzo, dalle aziende manifatturiere alle agenzie di marketing e anche agli istituti di formazione – soie Klecha – assisteremo a un drastico cambiamento in tutti i settori. Ad esempio, la realtà digitale cambierà completamente il nostro modo di affrontare la formazione. Grazie alla VR, i chirurghi possono eseguire un intervento chirurgico ad alto rischio in un ambiente virtuale realistico e gli ingegneri nucleari possono simulare situazioni che non possono essere replicate nella vita reale”.

Secondo la ricerca nel 2017 si sono registrati 281 investimenti in AR e VR per un valore totale record di 2,3 miliardi di dollari, con gli investimenti che sono stati fatti prevalentemente in Usa e Cina, dove sono allocati il 70% degli investimenti complessivi su scala globale.

“Uno dei trend più significativi che sta caratterizzando la realtà digitale – spiega Stephane Klecha, managing partner di Klecha & Co. – è legato alle startup, che hanno superato la fase di dimostrazione di fattibilità (“proof-of-concept”, o PoC) e hanno oggi una solida base di clienti, e hanno quindi una strategia di apertura al mercato differente. Questa trasformazione attrarrà acquirenti e porterà a un aumento dell’attività sia in termini di valore che di numero di accordi conclusi. Le nuove fonti di finanziamento favoriranno lo sviluppo di tecnologie DR in una serie di contesti verticali e di applicazioni”.

Gaurdando la futuro, le prospettive di crescita per i prossimi 5 anni sono a due cifre, con la spesa mondiale in AR e VR che dovrebbe raggiungere circa 160 miliardi di dollari entro il 2023, per un tasso di crescita annuo composto a cinque anni del 78,3%. A + 134% la spesa industriale, che porteranno la spesa dell’industria a toccare i 121 miliardi di dollari nel 2023. con una crescita di  di 30 volte rispetto al 2018.

“Quello della realtà digitale è un mercato frammentato e in rapida crescita, diviso tra B2C e B2B – conclude Stephane Klecha – La strategia giusta per le Pmi sarebbe quella di concentrarsi su questo secondo segmento, dove sono necessarie conoscenze specifiche e competenze verticali elevate, e lasciare alle grandi imprese il settore B2C, dove sono fondamentali la riconoscibilità del marchio e la possibilità di investimenti consistenti per arrivare a un’adozione da parte del mercato di massa”.

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