Industry 4.0 360 Summit

Holonix: IoT e Big Data le tecnologie per una strategia Data-Driven

La raccolta e l’analisi dei dati una vera e propria opportunità per migliorare il lavoro in field e per anticipare gli imprevisti e le necessità in ambito industriale

Pubblicato il 03 Mar 2023

Jacopo Cassina, CEO di Holonix srl

Nel settore manifatturiero, l’idea “4.0” accompagna ormai quasi tutte le realtà che lavorano all’interno del mercato nazionale e internazionale ed ora, è necessario realizzare nel concreto un piano di sviluppo innovativo, che permetta l’evoluzione digitale del parco macchine e delle linee di produzione.

Essere sempre un passo avanti grazie ai Big Data

È necessario agire in logica data-driven, reputando i dati provenienti dai macchinari come ricchi di informazioni ed essenziali per poter pensare, non solo ad una migliore efficienza sul campo, ma anche ad una maggiore flessibilità dei processi futuri, processi di produzione che diverranno sempre più smart e sempre più interconnessi, con protagonisti diversi attori, dai produttori di macchinari agli utilizzatori degli stessi. Raccogliere ed osservare i Big Data in real-time, storicizzarli e studiarne caratteristiche, andamento e particolarità, possono essere una vera e propria opportunità per migliorare il lavoro in field e per anticipare gli imprevisti, ma anche le necessità che verranno percepite da lì a qualche tempo; il mercato è in continua evoluzione e l’unico modo per essere veramente competitivi è essere sempre un passo avanti rispetto alla situazione presente.

Big Data e non solo: i plus di una macchina connessa

Prendendo come esempio i produttori di macchinari industriali, una macchina “connessa” grazie alle nuove tecnologie software IoT, core business di Holonix fin dalla sua nascita nel 2010, invia i propri dati in cloud e, con questi, sarà possibile avere una visione completa del suo ciclo di vita, capire come andare a migliorare la sua operatività e indagare la radice dei problemi di utilizzo; L’obiettivo, non è solo di eliminarne i difetti, ma anche di riprogettare, con maggiore coscienza, modelli più affidabili. La raccolta e l’analisi dei dati, permette inoltre di erogare al cliente servizi soddisfacenti (come prevenire l’insorgere di una futura problematica prima dell’effettivo verificarsi del guasto, consentendo loro di pianificare con anticipo la manutenzione solo quando effettivamente necessario). In ultimo, mantenere il proprio posizionamento a livello di mercato, mostrandosi ai propri interlocutori credibili, sicuri e sempre aggiornati in merito ai nuovi cambiamenti che accompagnano la trasformazione digitale in atto.
Dal punto di vista dell’utilizzatore, una visione chiara del funzionamento della macchina, basata sui fatti e sullo studio di variabili come velocità di lavoro, temperatura, n. dei pezzi lavorati, consumi, fermi e guasti, non lascia spazio ad errori in produzione, che diventerà veloce ed efficiente.
È bene ricordare che, in una visione di business “data-driven”, i dati non sono l’unico elemento fondamentale: ogni macchina, invia una quantità enorme di Big Data che deve essere necessariamente gestita in modo efficace; occorre dunque, individuare le variabili utili per raggiungere il proprio obiettivo ed organizzare le informazioni ricevute, eliminando quelle di poco interesse: qui, trova il proprio spazio l’intelligenza umana (del produttore e/o dell’utilizzatore) che, grazie alla propria esperienza e al lavoro quotidiano sul campo, riesce a riconoscerle, permettendo l’avvio di un’azione sinergica tra tecnologia, macchina e uomo: l’Augmented Intelligence.

Networking: una nuova forma di collaborazione

Sinergia non solo tra uomo/macchina ma che prosegue anche nel rapporto tra gli interlocutori del network. Produttore e utilizzatore possono finalmente dialogare e comprendere l’uno le esigenze dell’altro; posizione e lontananza geografica, cultura e lingua differenti, tempistiche ridotte e fiducia, sono ritenuti punti di estrema incertezza, estenuanti in un rapporto delicato come quello tra fornitore e cliente. Oggi, le incomprensioni possono essere superate, grazie alle tecnologie per la Smart Factory come IoT e Big Data, che consentono di creare una vera e propria linea di comunicazione universale tra i soggetti della rete, generando un ambiente meno ostile, anzi, quasi perfettamente collaborativo, in cui ognuno riesce a raggiungere i propri obiettivi di business.

Holonix: L’IoT nel business e nella ricerca

L’obiettivo di Holonix è quello di promuovere e incentivare l’adozione nelle aziende manifatturiere italiane, di tecnologie all’avanguardia, quali Augmented Intelligence, basata su Big Data e fornita da sistemi IoT. Conoscere il proprio scenario di riferimento, capire quali sono gli strumenti più adatti per la propria digitalizzazione, progettare e realizzare l’innovazione attraverso l’utilizzo di software in cloud dedicati alla raccolta, all’analisi e alla storicizzazione dei dati provenienti dal parco macchine installato: Holonix si affianca alle realtà industriali per dar vita ad un nuovo modello di business, il modello data-driven, portando sul campo la propria storia, la propria esperienza e le proprie competenze, favorendo la divulgazione accelerata del business 4.0 di cui tanto si parla e su cui si è già al lavoro in ambito europeo, attraverso progetti di ricerca e sviluppo. Un esempio calzante è il progetto Level-up (G.A. 869991) – di cui Holonix è partner – che, proprio a fronte della necessità di guidare, in ottica innovativa e sostenibile, i processi manifatturieri e, nello specifico i macchinari, si propone di sviluppare una piattaforma in grado di gestire ed ottimizzare una progettazione e una riprogettazione assistita da approcci data-driven e digital twins, una gestione della fase d’uso attraverso approcci di manutenzione predittiva ed azioni di revamping e modernizzazione. All’interno del progetto, Holonix ha portato la piattaforma tecnologica su cui pone le basi i-Live Machines, SaaS in Cloud, già disponibile sul mercato per i produttori di macchinari industriali, che costruisce e mette a disposizione una base di conoscenza continuativa e in tempo reale dello stato e dell’utilizzo di ogni macchina installata, e la storia completa, archiviata in logica Big Data, del comportamento dell’interno parco macchine.
È con questa base di conoscenza che la nuova smart factory si farà largo nella Transizione 4.0, in cui la logica data-driven le permetterà di aumentare la competitività della propria offerta di prodotto e servizio.

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Jacopo Cassina

Ceo di Holonix

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