Lavorare da remoto: come mettere a valore il digitale

Come possiamo lavorare meglio operando da remoto, specie se l’accesso ad impianti e sedi è limitato, e la possibilità di viaggiare è ridotta? Dove dovremmo intervenire, sui sistemi, per ridurre le interruzioni operative e ottimizzare l’efficienza? Cosa possiamo fare oggi per diventare più flessibili e resilienti nel caso dovessimo affrontare in futuro ulteriori scenari inaspettati? A svelarlo il primo Innovation Talk della serie “A way forward for Industry” di Schneider Electric

Pubblicato il 14 Lug 2020

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Condizioni di lavoro insolite, dinamiche di mercato senza precedenti e catene di approvvigionamento interrotte. Sono le dinamiche che la pandemia da Covid-19 ha scatenato, innescando una rivoluzione mai vista prima che ha travolto completamente il mondo industriale. Negli ultimi mesi, sono molte le aziende che hanno fatto ricorso al digitale e prevedono di investire sempre di più in tecnologie all’avanguardia, per adattare rapidamente le loro attività alla “nuova normalità” che si sta delineando e diventare sempre più resilienti. Man mano il trend accelererà ulteriormente. Da un lato ci sono state aziende che hanno ridisegnato un nuovo modello di business per non fermare la produttività, e quindi convertito la linea di produzione per produrre ad esempio dispositivi di protezione; dall’altro aziende che hanno focalizzato i propri sforzi su una collaborazione nuova e creativa, sia al loro interno, sia lungo le filiere per dare vita a nuovi prodotti. Entrambi questi esempi di business continuity sono stati possibili solo attraverso un approccio collaborativo e di condivisione in un ecosistema che si basa e utilizza strumenti digitali.  Una strategia che si rivelerà vincente anche nel new normal.

Ma come possiamo lavorare meglio operando da remoto, specie se l’accesso ad impianti e sedi è limitato, e la possibilità di viaggiare è ridotta? Dove dovremmo intervenire, sui sistemi, per ridurre le interruzioni operative e ottimizzare l’efficienza? Cosa possiamo fare oggi per diventare più flessibili e resilienti nel caso dovessimo affrontare in futuro ulteriori scenari inaspettati?  Nelle scorse settimane, Schneider Electric ha organizzato una serie di Innovation Talk internazionali interamente online. Nell’occasione, ha condiviso un piano d’azione per consentire ai mercati industriali di affrontare un contesto mondiale dinamico e cambiato. Qui in particolare, ci focalizzeremo sulla sessione del 23 giugno in cui si è discusso di tutto quello che è stato il cambiamento che ha travolto la forza lavoro e i processi operativi: “il bene più prezioso per un’azienda, su cui investire affinché le persone siano al sicuro, produttive, efficaci”.

Le disruption di oggi: transizione energetica e trasformazione digitale

Peter Herweck, Executive VP, Industrial Automation, Schneider Electric

A inaugurare l’evento, Peter Herweck, Executive VP, Industrial Automation, Schneider Electric che si è occupato di delineare il contesto in cui si è inserita l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Una crisi pandemica che è arrivata in un momento particolare in cui imperversavano già due interruzioni tecnologiche fondamentali per l’industria e gli attori industriali: la transizione energetica e la trasformazione digitale. “L’energia e il digitale rappresentano fattori chiave per guidare la rivoluzione in corso e trainare la massima efficienza, il che richiede il giusto bilanciamento di resilienza e adattabilità” commenta Herweck.

Partendo dalla prima, l’efficienza energetica è direttamente connessa all’efficienza di processo: due aspetti impossibili da disaccoppiare poiché il processo è solitamente il principale consumatore di energia. Per efficientare il processo, ci si propone di: eliminare i tempi di inattivitàimplementare meccanismi di recupero per l’elettricità, per l’acqua, per il calore; ridurre il tempo di risoluzione di malfunzionamentiaumentare le prestazioni patrimoniali. Allo stesso tempo, eseguire il processo in modo efficiente significa anche disporre di energia affidabile ed efficiente per sostenerlo. L‘efficienza energetica promuove sinergie di costo e tematiche di sostenibilità.  

Passando alla seconda disruption, Internet, aprendo la possibilità di collegare facilmente persone in tutto il mondo, ha cambiato completamente il modo di lavorare, di vivere, di comunicare, come otteniamo le informazioni, come ordiniamo il cibo, come organizziamo il trasporto. Lo abbiamo visto negli ultimi decenni. Poi un paio di anni fa abbiamo iniziato a collegare le macchine e le macchine ad altre macchine e le macchine alle persone. C’è stato l’avvento dell’Idustrial Internet of Things, e ora, soprattutto negli ultimi due mesi, l’adattamento digitale delle imprese ha accelerato massicciamente. Molte aziende si sono dotate di più prodotti connessi, che hanno generato molti più dati tanto che la digitalizzazione degli oggetti sta rivoluzionando tutto ciò che facciamo nel mondo industriale. 

Il digitale per l’empowerment e la sicurezza delle persone

“Secondo noi la digitalizzazione inizia con la responsabilizzazione delle persone, dei dipendenti, di modo che possano prendere decisioni rapide e informate. Bisogna quindi aumentare la loro capacità gestire ambienti complessi. Per farlo, guidiamo queste persone passo dopo passo e li aiutiamo a valutare le priorità. Grazie al Cloud, possiamo condividere modelli digitali di modo da collaborare meglio su dati trasparenti e chiari” continua Herweck.

Si consideri un operaio che, seduto sul divano dopo l’orario di lavoro, riceve una notifica sul suo smart watch. Con le informazioni che ottiene, può decidere se connettersi da remoto alla fabbrica oppure recarsi direttamente sul posto o ancora, se affrontare il problema durante il giorno lavorativo successivo. Il digitale può davvero migliorare l’efficienza operativa e l’efficacia per l’orientamento e il supporto decisionale e, naturalmente, anche tutto ciò che concerne con la sicurezza.

Ora, come possiamo mettere a valore questa disruption digitale, responsabilizzare le persone e rendere le aziende più digitali ed efficienti? Schneider guarda a questo viaggio da cui prende il titolo la carrellata di Innovation Talk “A way forward for Industry” catalizzato da quattro integrazioni che se messe in atto integralmente sono in grado di far progredire l’industria verso il futuro.

Industry 4.0: la strada da seguire

Al primo posto per la piena resilienza ed efficienza in un ambiente dirompente c’è la convergenza di energia e automazionePer assicurarsi di abbassare l’indice dei consumi, bisogna condividere l’energia tra la rete che dipende da un sistema digitale. “Vediamo l’energia e l’automazione sempre più intrecciate perché questo è l’unico modo per ottenere la massima efficienza a nostro parere”. Un esempio è quello di La Meseta, un’azienda di caffè colombiana che produce circa 5 milioni di chili di caffè al mese (circa 665 milioni di tazze) che è riuscita, grazie alla piattaforma IoT EcoStruxure, a mantenere lo stesso volume di produzione riducendo di quasi il 50% il consumo energetico.

Il secondo punto di integrazione, riguarda l’importanza della connettività, un aspetto fondamentale per la trasparenza digitale e le operazioni da remoto.  Nello specifico si tratta del passaggio dall’end point (il punto in cui i dati vengono generati, di solito in officina o in una sala di controllo) al cloud (che ospita e riunisce tutti i dati). Un passaggio reso possibile dall’aumento della velocità di comunicazione e dalle capacità di potenza di elaborazione illimitate del cloud. Sono la velocità, la capacità di elaborazione, e la larghezza di banda del 5G che ci permettono di fare le cose che diversi anni fa solo sognavamo. E oggi, si parla di molte migliaia di punti che devono andare in pochi secondi o microsecondi dall’edge al cloud, la vera sfida delle realtà industriali.

Per migliorare la sicurezza, ottimizzare i processi e aumentare la produttività, è necessaria l’integrazione del design nella costruzione, ma anche nelle operazioni e nella manutenzione facendo leva sulla disposizione di dati storici e in real time. Questo ci porta alla terza integrazione: il ciclo di vita dell’impianto o il ciclo di vita dell’asset che va progettato e coordinato in modo adeguato fin dall’inizio per evitare di incappare in errori in corso di realizzazione. Quindi, dalla progettazione dell’asset, attraverso il processo di compilazione in cui lo si realizza e si mantiene, per tutto il ciclo di vita. Questo Schneider lo fa con partner strategici come la società di software industriale AVEVA grazie a cui offre non solo una rappresentazione digitale delle risorse, bensì la generazione di un flusso di dati in real time, e l’accesso a dati storici con cui effettuare simulazioni operative. I Digital Twin abilitano in modo immediato la manutenzione predittiva, ma anche prescrittiva.

Wilmar Sugar è un noto produttore australiano di zucchero grezzo e un importante fornitore di elettricità rinnovabile nel bioetanolo, sottoprodotti della produzione di zucchero. Per modernizzare il suo più grande mulino da zucchero, ha implementato un programma di digitalizzazione completo con una simulazione di processo dinamica che ha permesso di progettare e gestire l’impianto in modo più sicuro per i lavoratori, ma anche, più redditizio.

Ora che le aziende che hanno ottimizzato o digitalizzato la loro struttura o impianto, interviene la quarta integrazione: dall’ottimizzazione del sito alla gestione aziendale integrataPer rendere la catena di fornitura futura davvero pronta, è importante renderla resiliente in una società digitalizzata in cui tutto è integrato. Questo significa garantire trasparenza e visibilità di quello che si sta facendo. Per raggiungere l’efficienza ottimale e sfruttare la scala, occorre collegare tutti gli impianti, tutte le risorse, o tutti gli edifici. Così si ottiene una foto di ciò che succede in tutta l’azienda in tempo reale e si possono si è confrontare operazioni e siti. Un esempio è l’Abu Dhabi National Oil Company, una delle più grandi compagnie di petrolio e gas del mondo, che desiderava collegare le risorse dislocate in diverse aziende, in un unico centro operativo e di controllo unificato. Da 100.000 risorse connesse nella sala di controllo in un paio di settimane di lavoro, si è arrivati a più di 1 milione ottimizzando così l’intera catena di fornitura con la possibilità di scegliere l’impianto di lavorazione più adeguato per il più alto rendimento.

“Tutto questo è possibile, ma che dire della sicurezza informatica? Non possiamo dimenticarne l’importanza, che è stata anche accelerata durante la recente crisi. Da non dimenticare anche l’ultimo miglio nella sicurezza informatica, che è sul lato OT e poi l’integrazione nell’IT” conclude Herweck.

Internet of Things e Realtà Aumentata abilitano il lavoro da remoto

Con la pandemia da Covid-19, le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente alla gestione da remoto delle operazioni, continuando a garantire, ma anche a migliorare l’efficienza operativa soprattutto nel caso di servizi essenziali. Ora, le operazioni industriali devono adattarsi il più presto possibile ad una nuova normalità, dove la gestione remota e l’accesso sicuro sono necessari per assicurare un ambiente di lavoro salubre e sicuro negli stabilimenti fisici, che devono rispettare i requisiti di distanziamento sociale e ridurre al minimo il numero di persone che lavorano contemporaneamente negli impianti.

Sophie Borgne, Senior VP, Digital Plant Business, Schneider Electric

Ciò significa utilizzare la tecnologia in modo intelligente, senza grandi investimenti, per incontrare nuove esigenze. L’uso di approcci IIoT, tra cui l’intelligenza artificiale, è un esempio chiave di questo cambiamento. Sophie Borgne, Senior VP, Digital Plant Business, Schneider Electric spiega come prima della crisi, approcci come la realtà aumentata e l’accesso remoto erano visti come un gadget, “qualcosa di bello da mostrare agli altri”, ora sono diventati essenziali per mantenere attiva la produzione, soprattutto vista la crescente necessità di gestire le attività da remoto. Questo è cruciale per servizi critici come Food&Beverage, operatori idrici e altri che utilizzano l’IIoT per la gestione da remoto accedendo ai dati e alle analisi in qualsiasi momento.

Il vantaggio per i lavoratori riguarda la detenzione di informazioni dettagliate e “actionable insight”, che indicano loro cosa devono fare e come farlo in modo sicuro per migliorare le operazioni. Ma i benefici della gestione remota vanno oltre i soli addetti all’impianto. Esperti e partner di terze parti possono intervenire per condividere e trasferire competenze, consigliando al personale che lavora sull’impianto come ottimizzare le operazioni, ma anche come risolvere problemi in tempo reale in caso di guasto, e come mantenere la continuità operativa.

Techbinder, uno dei partner Schneider in Olanda, ha incorporato l’applicazione Augmented Operator Advisor nella sua di Smart Field Support per aiutare la panetteria storica nei Paesi Bassi Bakery De Paauw, ad ottenere di più dalle operazioni con la realtà aumentata e gli strumenti di supporto da remoto. La sfida era ridurre al minimo i tempi di inattività delle linee di produzione per poter sfornare il pane in tempo e aumentare il know-how degli operatori inesperti su alcune procedure molto importanti, ma non quotidiane, come complicate procedure di pulizia o soluzioni malfunzionanti.

Soluzioni scalabili per il Remote Access

Esistono diverse soluzioni per la gestione remota, dove remoto può essere inteso in modi molto differenti. Remoto come la distanza sociale di almeno di un metro da tenere rispetto ad un altro operatore all’interno dello stabilimento. Remoto come gestione a distanza del funzionamento degli impianti per ridurre il personale in sito. Remoto come gestione operativa dall’altra parte del paese con un centro operativo unificato.

La scalabilità delle operazioni di gestione remota è importante, si può partire da un approccio facile per iniziare, arrivando alla fine ad una soluzione più completa per operazioni complesse. La prima cosa da stabilire è un accesso remoto tramite una connessione di Cybersecurity, specificamente progettata per il business industriale. In questo modo, operatori o partner fidati possono accedere in modo sicuro ad una macchina all’interno del sito per eseguire la configurazione, la messa in servizio, la calibrazione, la diagnostica o l’analisi online. Se per esempio si desidera utilizzare EcoStruxure Control Expert da un PC remoto, è fondamentale che la connessione tra questo PC remoto e il sito sia sicura.

Per ottenere una connessione sicura, è possibile utilizzare EcoStruxure Secure Connect Advisor. Si tratta di una connessione di monitoraggio degli asset semplice e intelligente per la diagnostica e la manutenzione. I vantaggi sono una maggiore sicurezza dei lavoratori, costi di manutenzione ridotti e un’implementazione rapida. Se si desidera una soluzione un po’ più completa, è possibile scegliere di utilizzare una soluzione di connessione IT non intrusiva basata su Aveva Insight e Harmony. Questa soluzione di connettività out-of-the-box dispone di accesso mobile on demand o nel cloud, una connessione cybersicura, un Edge BOX, che è il gateway che sta raccogliendo dati e facendo alcune analisi locali e qualche rilevamento secondario. I vantaggi sono un ritorno sull’investimento più rapido, un miglioramento dell’efficienza dell’operatore e una manutenzione comunque ridotta.

Il prossimo passo di efficienza sta nell’adottare alcune applicazioni, eseguendo data analytics su chi si sta per connettere da remoto. Questo è ciò che si ottiene con la gestione remota tramite EcoStruxure advisors e software per mettere i processi chiave nelle mani di coloro che ne hanno più bisogno, gli operatori. Questi cambiamenti non sono ad alta intensità di capitale o di lavoro, ma la loro attuazione nei siti industriali può portare benefici significativi. Un esempio è EcoStruxure Augmented Operator Advisor, un’applicazione di realtà amentata che mostra “davanti agli occhi” la principali informazioni operative e di risoluzione dei problemi sovrapponendole all’immagine reale. Gli operatori possono accedere a queste informazioni di macchina o di sistema da diverse parti dell’impianto o anche fuori sede, il che li aiuta a rispettare i requisiti di distanziamento sociale. Di recente è stata aggiunta una nuova funzionalità denominata Remote Expert, che consente di stabilire un collegamento con un esperto da remoto che guida l’operatore passo passo attraverso le operazioni da eseguire sulla macchina.

Un’altra soluzione è il software AVEVA Insight che riunisce i dati operativi e di produzione, inclusi i dispositivi IoT ed edge per un flusso unificato di “actionable intelligence”. Semplice da installare e da usare, offre alla forza lavoro servizi digitali, come l’utilizzo delle apparecchiature, la gestione delle condizioni, la grafica di processo e altro ancora.

Unified Operations Center per gestire l’intera azienda da remoto

Ora, il livello successivo e più alto di gestione remota riguarda l’estensione di questa modalità all’intero processo operativo. Schneider ha creato una sala di controllo da cui gestire tutti i processi che chiama Unified Operations Center poiché integra tutti i domini software in tre aree: operativa, ingegneria e prestazioni. Interviene a questo punto Rahesh Mody, Senior Vice President for Monitoring and Control Business Unit presso HA.

Salvaguardare la catena di approvvigionamento con la digitalizzazione, garantire un’ampia visibilità e supporto decisionale in real time, abilitare il lavoro da remoto con una guida accessibile, migliorare l’efficienza e l’efficacia lavorativa, potenziare l’efficienza e la collaborazione della forza lavoro. Sono questi i principali driver, in seguito anche al Covid-19, di tutte le industrie di processo pesanti come petrolio e gas, energia, utility, estrazione metallurgica, ma anche quelle del Food&Beverage, di Smart city, data center, rifiuti idrici, gestione dell’acqua, edificio intelligente, strutture intelligenti e area di trasporto.

All’interno delle operazioni, il software consente ai clienti di raccogliere dati, visualizzarli e analizzarli, fornendo indicazioni aziendali ai clienti per gestire operazioni più efficientemente ed efficacemente. Dal punto di vista ingegneristico, il software supporta la fase di progettazione e simulazione. Dal punto di vista delle prestazioni, il software ottimizza la supply chain, migliora le prestazioni di un asset, tra cui affidabilità e molte altre analisi predittive e riduce le aree di downtime nell’arena delle prestazioni. Unified Operations Center integra la maggior parte di questi componenti in un’unica soluzione unificata. Fornisce un approccio di sistema per un’unica versione della verità. Inoltre, funziona sia con il sito brownfield che greenfield.

L’anno scorso, Schneider e AVEVA hanno lavorato insieme ad un progetto in una Smart city indiana per fornire una visualizzazione a 360° dell’intero sistema cittadino da un unico centro di controllo dei comandi che integra il sistema di traffico e di emergenza, quello relativo alle acque reflue,agli edifici intelligenti, al parcheggio, e all’illuminazione. Tutti i servizi di base della città potevano essere gestiti da una posizione centrale. Quindi, Unified Operations Center può aiutare il cliente a prendere decisioni in tempo reale, a migliorare le prestazioni, ad avere una sola versione della verità.

Sicurezza informatica: come comportarsi nei confronti del new normal

Nathalie Marcotte, Senior VP, and President, Process Automation, Schneider Electric

Nathalie Marcotte, Senior VP, and PresidentProcess Automation, Schneider Electric sottolinea come negli ultimi due mesi, i cambiamenti repentini abbiano riguardato soprattutto il modo di lavorare mettendo a dura prova il sistema infrastrutturale esistente e il cloud, e aumentando così il rischio di sicurezza informatica. In particolare, c’è stato un aumento del numero di e-mail di phishing che ha sollevato la necessità di proteggere le persone per garantire la continuità aziendale.

E’ importante disporre di una strategia di sicurezza informatica chiara e completa che aiuti le aziende a gestire meglio una situazione di emergenza come il Covid-19, e che quindi conceda più flessibilità e resilienza abbracciando un nuovo modo di lavorare e gestire le operazioni. Il primo passaggio può essere un’applicazione di accesso sicuro da remoto, ma bisogna comunque valutare e identificare rischi e opportunità del momento, implementando una soluzione che accompagni anche verso la successiva normalità.

Insieme a Jay Abdallah, VP, Cybersecurity Services, Schneider Electric, si sono discusse le sfide di cybersecurity e le preoccupazioni che stanno affrontando i clienti Schneider mentre navigano verso la nuova normalità, con esempi di come le diverse aziende stanno imparando da questo nuovo ambiente, così come quali lezioni e migliori practices possono applicare per superare tutto ciò che verrà dopo.  

L’accesso sicuro da remoto per la business continuity

Per molte delle aziende che gestiscono attività essenziali, il funzionamento continuo è fondamentale e quindi hanno dovuto reagire a nuovi modi di lavorare molto rapidamente continuando comunque a garantire la massima efficienza per evitare qualsiasi potenziale interruzione del servizio critici e delle merce fornite.

Servono nuove tecnologie per creare un ambiente sicuro e continuare ad operare nel modo richiesto. E non si tratta solo di attuare o aderire a nuove politiche e procedure legate al Covid-19. Si tratta anche di formazione del personale sulla criticità di seguire queste normative. Non si può trascurare l’aspetto “persone” in qualsiasi piano di continuità. Quindi, nonostante gli elevati livelli di automazione, le persone devono essere coinvolte per garantire che le operazioni vengano eseguite continuamente e in modo sicuro. Con tutte le varie restrizioni sul numero di persone in loco, come si gestiscono le aziende?

Molte aziende diverse richiederanno soluzioni diverse. Non è possibile disporre di una soluzione specifica chiavi in mano ogni volta diversa per tutti i tipi di entità. Schneider Electric offre una soluzione che consente di accedere da remoto alle risorse tecnologiche operative e alle applicazioni in modo molto sicuro definendo diversi livelli di autorizzazione per svolgere attività di manutenzione pura. Una funzionalità che può essere estesa anche a esperti esterni.  Può essere utilizzata non solo per le operazioni in corso e per scopi di manutenzione, ma anche per completare le attività tradizionali come i test di accettazione in fabbrica e del sito e le attività di messa in servizio. 

Cinque livelli di sicurezza per il lavoro da remoto

Jay Abdallah, VP, Cybersecurity Services, Schneider Electric

Purtroppo ci sono molti cattivi attori che stanno cercando di sfruttare la situazione e di infiltrarsi in sistemi chiave, acquisire dati, e in molti casi minacciare l’integrità operativa. Ma con i giusti controlli in atto, i customers possono effettivamente mitigare alcuni di questi rischi aziendali. 

Al primo livello, c’è sicuramente la necessità di segmentazione delle reti in zone in base alla funzione, al ruolo o alla locazione. I perimetri delle varie zone sono protetti con livelli di sicurezza differenti che stabiliscono i collegamenti tra di esse.

L’elemento successivo è un meccanismo di autenticazione centrale, che prevede un sistema di controllo di accesso basati sui ruoli. Ognuno deve avere il proprio nome utente unico, una password complessa che viene modificata regolarmente in base ai criteri di sicurezza dell’organizzazione, ma i ruoli associati a tali utenti sono specifici per il codice di processo specifico.

Il terzo controllo è la protezione degli endpoint per disporre di un approccio profondo di difesa che non include non solo le basi di antivirus e anti-malware, ma la protezione su più livelli come l’intrusione dell’host, rete intrusione prevention, prevenzione della perdita di dati.

Il quarto è il patch management, che implica una policy di aggiornamento schedulato.

L’elemento finale è il backup e il disaster recovery, cioè un set di tool e procedure che abilitano il ripristino o mantengono la continuità dei sistemi e delle infrastrutture tecnologiche vitali in caso di attacco ransomware avanzato.

L’importanza della cultura e dell’educazione alla sicurezza informatica

E’ chiaro che le nuove tecnologie hanno aiutato l’industria a mantenersi operativa anche nell’era del Covid-19 e la stanno aiutando tuttora ad affrontare la nuova normalità. D’ora in ora le operazioni industriali saranno molto diverse. Inoltre, la maggior parte delle aziende si trova ad affrontare un’enorme incertezza. Hanno dovuto bilanciare il costo dei cambiamenti a breve termine con il rischio aziendale a lungo termine. Quindi, hanno implementato nuova tecnologia e approccio, ma non ancora formalizzato il processo. Come fanno a garantire che questi cambiamenti diventino parte del loro nuovo playbook operativo a lungo termine?

Lavorare da luoghi remoti diventerà una realtà a tempo pieno o certamente una parte molto più integrata della nuova norma. Un cambiamento culturale per molte persone. Detto ciò, abbiamo bisogno di porre maggiore attenzione sulla creazione di solide fondamenta di sicurezza informatica che si concentrino sulle persone, sul processo e sulla tecnologia. Occorre lavorare di più per sviluppare una cultura completa e continua di sicurezza informatica che involva ogni livello dell’organizzazione, in particolare il supporto da parte della leadership esecutiva. 

Le aziende devono assicurarsi che le loro infrastrutture e i loro beni siano al sicuro. L’IoT va oltre semplici linee guida e best practice. Occorre mantenere aggiornati i sistemi operativi e le patch il più regolarmente possibile. In molti casi, si tratta di criteri del reparto IT che possono essere forniti automaticamente al sistema anche quando si lavora in remoto. 

“Ora più che mai, ciò che importa è la consapevolezza e l’educazione informatica. E’ sicuramente la prima e l’ultima protezione contro gli attacchi cyber. L’esecuzione di una strategia di sicurezza regolare e coerente è estremamente importante per ridurre il livello di rischio, ma non bisogna sicuramente dimenticare la formazione del personale” conclude Abdallah.

Immagine fornita da Shutterstock.

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